Lo Stile Moderno

Lo Stile Moderno nasce idealmente nel periodo intercorso tra le due guerre e rappresenta una vera e propria rivoluzione nell’ambito del design in quanto si contrappone in maniera decisa allo stile classico.

Innanzitutto, il concetto base è quanto espresso dall’architetto tedesco Ludwig Mies van der Rohe: Less is more (meno è di più). Se infatti prima si guardava alla complessità del design, allo sfarzo, al superfluo, ora, le caratteristiche centrali sono l’essenzialità, l’utilità, la funzionalità.

Non ci può essere bellezza senza scopo.

Sulla base di tali idee, nascono nuovi materiali e quelli classici come il legno, trovano nuova vita grazie a speciali trattamenti che gli fanno acquisire nuove caratteristiche (più resistente, più brillantezza, più lucidità) e che permettono di arrivare a risultati estetici mai raggiunti prima.

E come ogni stile innovativo, numerose sono le sue ramificazioni, dal minimal in cui si utilizzano solo i colori bianco e nero, al classico moderno in cui elementi classici si inseriscono in arredo moderno per realizzare soluzioni ricercate ed uniche, allo stile industrial che inserisce elementi che ri chiamano i vecchi stabilimenti industriali. In uno stile che strizza l’occhio ai giovani, il budget disponibile non è l’elemento predominante in quanto si possono ottenere buoni risultati anche con disponibilità limitate. La cosa più importante sono le idee.

Oltre alla semplicità ed alla funzionalità le altre parole d’ordine sono leggerezza, libertà, luminosità, semplicità nella geometria.

Da qui le caratteristiche peculiari che possono essere:
1. utilizzare mobili con forme lineari e semplici che vanno contro lo stress di ogni giorno. No ad elementi arricchiti con decorazioni, sfarzi, intagli e forme di ogni genere;
2. ottenere il massimo rendimento dalla luce naturale
3. incrementare la dimensione degli ambienti ed eliminando, per quanto possibile, qualsiasi barriera architettonica (mura) o fisica (porte). Uno spazio open space così concepito, anche con l’utilizzo di strumenti polifunzionali, può essere adattato in poco tempo in base alle esigenze del momento (es. spazio per organizzare la festa di halloween piuttosto che un piano bar);
4. gli arredi devono essere leggeri e poco ingombranti per non creare un senso di soffocamento e di chiusura;
5. a livello di colori, il bianco ed il nero mantengono il loro fascino e la loro imprescindibilità. Anche perché possono essere poi abbinati anche ai nuovi colori o a quelli forti ed a qualsiasi arredo o strumento;
6. utilizzare la tecnologia al massimo (es. negli impianti, utilizzo della domotica) anche per essere di supporto ai cambi di funzionalità e di atmosfera.

Per non rischiare di eccedere, creare qualcosa di armonico o inserire elementi troppo contrastanti, occorre creatività, conoscenza dei fornitori ed esperienza.

Torna alla scelta dello stile del locale.

Contattaci e svilupperemo insieme la tua idea.

 

Lo Stile Vintage

Secondo Wikipedia, Vintage “è un attributo che definisce le qualità ed il valore di un oggetto indossato o prodotto almeno vent'anni prima del momento attuale, e che può altresì essere riferito a secoli passati senza necessariamente essere circoscritto al Ventesimo secolo”.

“Deriva dal francese antico vendenge (a sua volta derivante dalla parola latina vindēmia) indicante in senso generico i vini d'annata di pregio”. Si deve pensare, pertanto, non a qualcosa di polveroso, vecchio e che ormai non ha più valore ma ad una cantina in cui sono relegati vini di grande pregio.

La maggior parte degli oggetti vintage sono considerati di valore per ragioni legate a motivi di cultura o di costume in quanto sono un legame con un tempo, il passato, che è sempre meglio del presente (Si stava meglio quando si stava peggio!).

Oggi sempre più locali hanno un’anima vintage che fanno fare al cliente un salto direttamente nel passato (es. American Dinner con i vecchi juke box, le cameriere con i pattini ed il gonnellino, il pavimento a scacchi bianco e nero).

Le caratteristiche di un locale con stile Vintage si possono riassumere:
1. colore del locale che punta al rosso, al verde o al celeste diverso dal classico arancione;
2. arredi che non devono sembrare nuovi (es. legno spazzolato);
3. arredi di diverso colore in contrasto con il tema generale del locale;
4. presenza di piante, sia da cucina che d’arrendo che spuntano da ogni angolo;
5. tutti gli elementi devono essere classici;
6. pochi elementi hi-tech o, perlomeno, presenti ma non visibili;
7. pavimenti non in stile industriale ma semplici o che riportano la bellezza del legno anticato;
8. alla parete sfumature allegre e paesane, oggettistica e stampe dell’epoca, dipinti;
9. cucina classica, tipica della tradizione che riporta al passato (niente cucina ricercata, fusion, o altro tipico della maggioranza della popolazione giovane);

10 un luogo ideale per fermarsi, per mangiare lentamente, per godere del trascorre del tempo.

Vedi un esempio di stile Vintage.

Per non rischiare di eccedere nella realizzazione del tuo bar, creare qualcosa di armonico nel tuo ristorante o inserire elementi troppo contrastanti nella tua pasticceria, occorre creatività, conoscenza dei fornitori ed esperienza.

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Lo Stile Classico

Lo stile classico è lo stile senza tempo che s’ispira al passato (settecento, ottocento e primi del novecento), quello che va oltre le mode o le tendenze temporanee. Perché? Perché è sempre di moda. Il suo esatto contrario è lo stile moderno, che è in continuo cambiamento che utilizza colori ed oggetti alla moda capaci di attirare subito l’occhio ma che presto avranno un qualcosa di stonato.

Lo stile classico è più associato alla nobiltà, all’eleganza ed alla raffinatezza e, proprio per questo, è più difficile da realizzare.

I colori che dominano sono quelli sobri senza eccessi che vanno dal marrone, con tutte le sue varianti, fino al bianco con tocchi di avorio, crema e grigio. Questi sono i colori che richiamano le costruzioni di un tempo realizzate con materiali naturali (il legno inteso non come truciolare o laminato ma quello massello della quercia, del ciliegio o del mogano) anche se possono essere aggiunti pochi elementi in contrasto in oro ed argento.

Lo stile classico abbraccia gli stili di epoche passate come il rococò, il barocco, il liberty, il neoclassico o l’imperiale. Ma attenzione, occorre sceglierne uno. Al massimo far entrare solo alcuni elementi di un altro.

I decori, gli intarzi, i tessuti pregiati ed i particolari devono essere sfarzosi per rimarcare il carattere prezioso e ricercato. Ma non bisogna esagerare ed eccedere nei contrasti.

In tale stile la luce arriva non da moderni faretti ma da candelabri e lampadari di vetro e cristallo in stile che possono aiutare a creare il giusto contrasto con le linee morbide e curvilinee ma mai essenziali del mobilio e degli arredi. Tende e drappeggi possono aiutare a creare giochi di luce ed ambienti più riservati.

Inutile dire che ogni elemento tecnologico e di modernità deve essere celato alla vista per mantenere il giusto gusto della tradizione e perché l’attenzione deve essere catturata dagli arredi e dalle loro finiture.

Piante, quadri, specchi ed altri elementi decorativi non possono mancare per dare la precedenza, sempre, all’estetica.

I pavimenti, infine, per richiamare il senso di ricchezza equilibrata e non ostentata devono essere in marmo (preferiti i colori bianco, avorio o rosa) o in parquet con forme geometriche semplici.

Come per ogni locale, occorre effettuare un’attenta analisi di mercato per comprendere bene la ns clientela, ma, in linea generale, tale stile è più in linea con bar e ristoranti che si trovano nei centri storici o in ville e strutture in aperta campagna.

Per non rischiare di eccedere nella realizzazione del tuo bar, creare qualcosa di armonico nel tuo ristorante o inserire elementi troppo contrastanti nella tua pasticceria, occorre creatività, conoscenza dei fornitori ed esperienza.

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Lo Stile Rustico

Lo stile rustico è uno dei più amati dai clienti in quanto, caldo ed accogliente, esprime l’idea di casa, di contatto con la natura ed è adattabile ad ogni metratura e tipologia di locale. Nell’immaginario collettivo, nella sua versione più tradizionale, entrare in un locale rustico sarebbe come entrare in un casolare in Toscana posto sopra una collina e che esprime i concetti di naturale, semplice ed artigianale. È ideale se vogliamo che il locale esprima un senso di fuga dalla vita contemporanea in contrasto con il caos, la frenesia e la cronica mancanza di tempo della vita moderna. Una filosofia che potrebbe rispondere a: “Mi prendo un momento per me prima di rituffarmi nei vari problemi quotidiani”.

Le caratteristiche di un locale con stile rustico si possono riassumere:
1. utilizzo di materiali naturali quali legno (magari di recupero) e pietra naturale specie se in vista (es. travi, mattoni o superficie al grezzo);
2. colori del locale che puntano al pastello preferendo quelli che derivano dalla terra, crema e bianco;
3. utilizzo di arredi d’epoca o vintage (meglio se restaurati) e di utensili classici e del passato che esprimono ricercatezza ed attenzione ai particolari. L’utilizzo di tali elementi deve essere limitato in quanto deve sempre emergere il senso di semplicità utile a conferire quel senso di calma e tranquillità che si esprimeva all’inizio;
4. alla parete sfumature allegre e paesane, oggettistica e stampe dell’epoca, dipinti sempre meglio se in colore pastello;
5. pavimenti semplici, irregolari che riprendono i colori della terra e del naturale e che esprimono le caratteristiche di naturalezza, robustezza e durevolezza (ad es. che riproducono l’effetto del cotto o un mattone grezzo sabbiato o carteggiato come se fosse usurato dal calpestio) con fughe in sabbia e cemento pronunciate ed irregolari;
6. pochi elementi moderni che, in contrasto, possono enfatizzare lo stile generale
7. presenza di piante con colori tenui meglio se aromatiche;
8. poiché ogni elemento dovrà evocare le tradizioni, la vita di un tempo, anche i cibi preparati dovranno rispecchiare tale filosofia. Pertanto, no a pietanze moderne e sì a elementi bio, tradizionali (es. preparati con farina integrale);
9. un luogo ideale per fermarsi, per mangiare lentamente, per godere del trascorre del tempo.

Vedi un esempio di stile rustico.

Per non rischiare di eccedere nella realizzazione del tuo bar, creare qualcosa di armonico nel tuo ristorante o inserire elementi troppo contrastanti nella tua pasticceria, occorre creatività, conoscenza dei fornitori ed esperienza.

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GESTIONE DELL’ACQUA

L’Acqua potabile deve essere limpida, inodore, insapore, incolore e innocua, priva cioè di microrganismi patogeni e sostanze chimiche nocive per l'uomo.

In ogni esercizio commerciale l’acqua rappresenta un fattore critico in quanto viene utilizzata nelle operazioni di pulizia. In locali come un bar, un ristorante, una pizzeria o altro la criticità ed il rischio aumentano esponenzialmente in quanto è elemento fondamentale per la produzione di alimenti, per il suo utilizzo del lavaggio delle matrie prime o per la produzione di ghiaccio o vapore.

Per tale motivo in ogni Piano di Autocontrollo Haccp, viene riservata particolare attenzione ai pre requisiti igienico sanitari ed alle relative procedure di controllo.

Il D.Lgs. 31 del 2 Febbraio 2001 “Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano”, modificato e integrato dal Decreto Legislativo 2 febbraio 2002, n. 27, fissa i valori limite che devono contenere i vari parametri.

Il fornitore pubblico (es. Acque Spa per 55 comuni nelle province di Pisa, Firenze, Pistoia, Lucca e Siena o Publiacqua Spa per Firenze etc.) garantisce, tramite controlli sia interni che delle varie Asl, la potabilità e la salubrità al contatore. Dopo di che la responsabilità è del gestore.

Occorre, pertanto, attivare alcune misure preventive minime che possono essere:

  1. mappare il percorso dell’acqua dall’allaccio esterno fino ai punti di uscita evidenziando eventuali punti morti;
  2. conoscere come è stato realizzato l’impianto idrico interno ed in particolar modo se i materiali sono conformi alla normativa;
  3. monitorare l’acqua giornalmente al fine di rilevare eventuali anomalie organolettiche (colore, odore, sapore e torbidità anomali) visibili ad occhio nudo;
  4. controllare gli eventuali impianti di trattamento dell’acqua potabile, programmando ed eseguendo gli interventi di manutenzione rilevabili dal libretto di uso e manutenzione dell’impianto (ad esempio, filtri e serbatoi);
  5. pianificare il prelievo di campioni di acqua per poterli analizzare da un laboratorio. L’entità dei campioni e la periodicità dei prelievi varia in base a vari parametri come la grandezza dell’impianto, la sua anzianità, la complessità in termini di valvole, rubinetti, serbatoi, bypass e altro, della tipologia dell’uso (produzione di alimenti freschi, alimenti per neonati, utilizzo solo per lavaggio);
  6. pianificare interventi di sanificazione della rete idrica interna soffermandosi in particolar modo sugli eventuali depositi di accumulo e sui serbatoi.

In tutti i casi di Non Conformità, l’impiego dell’acqua deve essere immediatamente interrotto e, se necessario, l’attività sarà chiusa oppure sarà utilizzata esclusivamente acqua preconfezionata di certa qualità.

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